Anche quest’anno la molteplicità di stili e tendenze ha sfilato sulle passerelle milanesi della moda prêt-à-porter femminile. Ispirazioni fashion di vario sapore arrivano dalle case di moda più celebri che celebrano la donna all’apoteosi della sua femminilità.
Calvin Klein propone la sua Stilosophy e veste la donna varcando i confini del minimalismo mentre Versace e Jil Sander giocano con abiti rigorosi di ispirazione simply chic. Più ridondanti e barocchi invece Roberto Cavalli, Bluemarine, Ermanno Scervino e Thes & Thes con pellicce, broccati e perline per abbigliare la silhouette femminile similmente a una regina.
Dalle glorie passate si eredita il gusto del revival ed ecco le collezioni anni Settanta di Trend Les Copains, che punta sulla femminilità androgina, Alberta Ferretti con Philosophy, la celebrazione dei mitici Seventies luccicanti d’oro di Gucci e le interpretazioni grafiche di Emilio Pucci.
Eccentrici anni Sessanta per Agata Ruiz de la Prada, Pollini by Rifat Ozbek e Alberto Biani. Ancora più indietro verso gli anni Cinquanta con il décor sartoriale di Roberto Musso e l’impeccabile bonton di Lorenzo Riva.
Dark, noir, misteriosa ma sempre ammaliatrice è la donna che indossa i tagli di Dior, Mariella Burani, Amanda Wakeley, Love Sex Money. E, in bilico tra garçonne e sexy lady, Paul Smith Woman e Amuleti J.
Calvin Klein propone la sua Stilosophy e veste la donna varcando i confini del minimalismo mentre Versace e Jil Sander giocano con abiti rigorosi di ispirazione simply chic. Più ridondanti e barocchi invece Roberto Cavalli, Bluemarine, Ermanno Scervino e Thes & Thes con pellicce, broccati e perline per abbigliare la silhouette femminile similmente a una regina.
Il gusto orientale, che sembra non spegnersi mai, si ravviva grazie alla nuova Cina reinterpretata dai fiori Ming e dalle stampe pop di Iceberg, all’incastro sexy-rock dell’imperatrice del Sol Levante di Just Cavalli e a Turandot di Kenzo.
Dalle glorie passate si eredita il gusto del revival ed ecco le collezioni anni Settanta di Trend Les Copains, che punta sulla femminilità androgina, Alberta Ferretti con Philosophy, la celebrazione dei mitici Seventies luccicanti d’oro di Gucci e le interpretazioni grafiche di Emilio Pucci.
Eccentrici anni Sessanta per Agata Ruiz de la Prada, Pollini by Rifat Ozbek e Alberto Biani. Ancora più indietro verso gli anni Cinquanta con il décor sartoriale di Roberto Musso e l’impeccabile bonton di Lorenzo Riva.
Dark, noir, misteriosa ma sempre ammaliatrice è la donna che indossa i tagli di Dior, Mariella Burani, Amanda Wakeley, Love Sex Money. E, in bilico tra garçonne e sexy lady, Paul Smith Woman e Amuleti J.
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